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GIUSTIZIA CLIMATICA E ARCHITETTURA
Società, sostenibilità e sistema
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Questione preponderante e fortemente dibattuta negli ultimi anni è quella del rapporto uomo-natura, in particolare ci si sofferma sulle conseguenze che i fenomeni di antropizzazione hanno significato per la stabilità globale del pianeta. Lo sfruttamento delle risorse oltre limiti ragionevoli, l’utilizzo di sostanze tossiche ed il consumo del suolo sono solo alcuni degli argomenti brucianti di questo periodo storico. La tematica riguarda tutti i campi in cui l’uomo lavora e si inserisce; sicuramente anche l’architettura è attiva nella discussione, elogiata o colpevolizzata è anch’essa attrice di un cambiamento che coinvolge tutti i settori.
Ormai da anni si parla di architettura sostenibile, di green architecture e si considera l’utilizzo di materiali riciclabili per costruire edifici. Molti paesi europei già progettano in un’ottica volta a ricreare un dialogo con la natura in un processo teso alla realizzazione di edifici e città con impatto ambientale tendente a zero. In Italia ci stiamo muovendo in questa direzione ma in modo certamente meno convinto.
Un approccio che fino a qualche anno fa poteva essere una libera scelta diventerà dal 2021 un obbligo dettato dalle nuove direttive europee espresse nell’EPBD 31/2010, le quali si pongono l’obiettivo di ridurre i consumi energetici prevedendo che tutti gli edifici di nuova costruzione, od oggetto di importanti ristrutturazioni, dovranno rispettare determinati requisiti di prestazione energetica.
Tuttavia, sarebbe erroneo e semplificante circoscrivere il problema al tema dell’efficienza energetica; sicuramente la definizione di uno standard regolamentato costituisce un valido punto di partenza, ma la complessità di un intervento di architettura rende necessaria un’analisi più completa, che includa una valutazione degli sprechi in tutto il ciclo di produzione dell’edificio fino alla sua dismissione.
In risposta alla crescente domanda di giustizia climatica, che chiama al dibattito non solo questioni di carattere ambientale ma anche etico e politico, come possiamo modificare la direzione del modello di sviluppo contemporaneo? Quali sono le criticità e le difficoltà nella messa in atto di un modello di società sostenibile? Possiamo trasporre queste ideologie anche in architettura per far fronte ad un’emergenza globale?
Il Numero 06 di AGORÀ magazine focalizza la propria attenzione su queste tematiche. Il problema è sicuramente sociale, architettonico e rigorosamente connesso ad un sistema socioeconomico che dovrebbe considerare essenziale riportare l’attenzione del rapporto simbiotico tra uomo e pianeta, unico modo per poter salvaguardare il presente e garantire un futuro.
Editoriale: Morgana Nichetti e Lucia Arrighi
Copertina: Morgana Nichetti, “Invasione”, 2019
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